SCIOPERO DEI POSTINI, DISAGI IN CITTA’

09/01/2008 di
Si prevedono grossi disagi per gli utenti delle poste, venerdì prossimo, per lo sciopero indetto dall’Slp CISL. Lo stato d’agitazione è stato proclamato a livello nazionale, ma lasciando a ogni regione la scelta del giorno, e l’11 gennaio, quindi, saranno i postini del Lazio ad astenersi dal lavoro. Ne parliamo con Franco MAGISTRI, Segretario Generale dell’Slp CISL di Latina, che spiega così le motivazioni della protesta: “La CISL ha ritenuto non più rinviabile un segnale forte alla dirigenza dell’azienda, rispetto all’organizzazione del lavoro. Siamo stanchi di una politica tutta basata sui tagli di personale e senza nessun’attenzione reale alla qualità del servizio e, soprattutto, in totale spregio degli accordi sottoscritti con il sindacato”.

 
“In Provincia di Latina – sottolinea – siamo passati, nell’arco di 7-8 anni, da circa 1500 addetti ai 1100 scarsi attuali, quasi un 30% in meno. Ed è facile immaginare lo scompenso che n’è derivato per il servizio. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a un nuovo piano aziendale con un taglio di 11 zone  di recapito  sul nostro territorio. Cinque zone in meno a Latina, ma tagli ci saranno anche a Cori, Sezze, San Felice, Gaeta, Minturno, con le conseguenti ricadute occupazionali di segno negativo”.


Continua Magistri: “Il bello è che il sindacato, responsabilmente, aveva anche cercato di concordare con l’azienda i termini di una riorganizzazione complessiva di tutta la macchina postale. E nel settembre 2006 si era arrivati anche a un’intesa sottoscritta da tutte le sigle. Un’intesa importante, ché solo nel Lazio aveva consentito la salvaguardia di 225 posti di lavoro. Prima di quella data la consegna delle raccomandate era affidata ad aziende private, ma l’accordo prevedeva, appunto, il ritorno della gestione di quest’attività totalmente in capo a Poste Italiane anche in vista della prossima liberalizzazione del mercato  postale. Ma così non è stato. L’azienda, almeno nel Lazio, con una dissennata politica organizzativa, ha fatto sì che si creassero le condizioni perché, ogni giorno, s’accumulino tonnellate e tonnellate di giacenze”.


Un quadro nerissimo, quello descritto dal sindacalista: “Corrispondenza d’ogni tipo non viene consegnata semplicemente perché, sulla base di vecchi criteri di calcolo, s’è voluto operare un taglio indiscriminato degli uffici su tutto il territorio. I postini sono stati spostati di sede, hanno avuto un aggravio di lavoro, senza contare le difficoltà dovute al fatto che molte amministrazioni locali non provvedono a dotare di cartelli segnaletici e numeri civici le vie della propria città. Da qui l’esasperazione dei postini, ché non riescono più a svolgere nei tempi e nei modi contrattualmente previsti tutto il loro lavoro. Da qui  l’esasperazione dei cittadini , ché non ricevono più giornalmente la corrispondenza. Da questa scelta organizzativa, secondo noi, dipende anche l’impennata registratasi negli ultimi tempi nel numero d’infortuni sul lavoro degli addetti al recapito”.


Conclude Magistri: “E’ uno scandalo. Tanto più che sembra proprio una manovra finalizzata a giustificare il ritorno della consegna delle raccomandate alle aziende private, a dispetto dell’accordo del 2006. Così come altri segnali, invece, ci portano a pensare che l’azienda voglia arrivare a scorporare Bancoposta dal settore recapiti.  La CISL non ci sta. Scioperiamo per  difendere  la nostra  azienda  e i nostri posti di lavoro”.


Dal canto suo, anche Pasquale VERRENGIA, Segretario Generale della CISL pontina, sostiene la battaglia dei postali: “Come al solito. Si ripete puntualmente il copione che vede la Provincia di Latina penalizzata rispetto al resto del Lazio. Ma quello che preoccupa è la vicenda complessiva. I problemi delle poste, infatti, derivano tutti dalle scelte dissennate compiute nella privatizzazione del servizio. Oggi il fallimento dell’operazione è stto gli occhi di tutti. I postali della CISL che scioperano per rivendicare tutte le condizioni necessarie per ottimizzare il servizio all’utenza fanno una battaglia sacrosanta e hanno tutta la solidarietà della nostra organizzazione”.