Tumore al seno, l’87% delle donne sopravvive

25/02/2012 di

In Italia, a 5 anni dalla diagnosi, sopravvive l’87% delle donne colpite da tumore al seno. Una percentuale tra le più alte in Europa che consente ai medici a allargare lo spettro dell’attenzione anche alle fasi pre e post malattia. «Il passaggio della donna da ‘cancer-patient’ a ‘cancer-survivor’, orienta l’intervento del terapeuta al recupero della vita della paziente nella sua completezza», afferma Patrizia Vici, oncologa dell’Istituto Regina Elena, tra gli organizzatori di un incontro dedicato all’analisi dei fattori di rischio, alla prevenzione farmacologica (fasi pre-malattia) e alla preservazione della fertilità (post-malattia).

Gli esperti riunitisi a Roma hanno sottolineato l’importanza dei fattori di rischio, dai difetti genetici, alle stimolazioni ormonali ripetute per indurre gravidanza, all’impiego di ormoni per alleviare i disturbi legati alla menopausa e anche della prevenzione farmacologica che sta riscontrando un notevole interesse. Questo trattamento che consiste nel somministrare agenti ormonali specifici come il Tamoxifene, sarebbe indirizzato alle pazienti a rischio di sviluppare un tumore prima che la neoplasia si manifesti. Quanto alla fase post malattia, per la valutazione della fertilità all’Ire «è già divenuta operativa la valutazione plasmatica di due ormoni, inibina B e ormone antimulleriano che permetteranno una migliore valutazione della fertilità», fa sapere Ruggero De Maria, direttore scientifico dell’Ire. Sempre in tema fertilità «sono da definire – evidenzia Enrico Vizza, responsabile della ginecologia oncologica dell’Ire e della Banca del Tessuto Ovarico della Regione Lazio – metodiche emergenti come il trapianto di tessuto ovarico».