Sposini apre gli occhi, piccoli segni di miglioramento

18/05/2011 di

Da ieri Lamberto Sposini ha cominciato ad aprire gli occhi sia spontaneamente che dopo stimolazione e a manifestare piccoli segni , giudicati dai medici ‘indicativì di un iniziale recupero della coscienza. La speranza di parenti e amici si è riaccesa con l’arrivo del bollettino che conferma i piccoli e graduali miglioramenti delle condizioni del giornalista. La prognosi, sottolinea l’equipe medica del Gemelli nel bollettino, rimane «riservata». Da qualche giorno a Sposini Š stata sospesa la sedazione farmacologica utilizzata per proteggere il cervello durante la fase del coma provocato dall’estesa emorragia. Dal giorno dell’intervento per la rimozione dell’esteso ematoma cerebrale, dopo che il giornalista è stato colpito da emorragia cerebrale lo scorso 29 aprile, «le gravi condizioni cliniche di Lamberto Sposini, ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva del Policlinico universitario A. Gemelli – si sottolinea nel bollettino, firmato dai professori Giulio Maira e Rodolfo Proietti, che coordinano lo staff medico del Gemelli – hanno presentato un continuo e progressivo anche se lento miglioramento, senza momenti di particolare criticit…». «Segnali di ripresa», ma in ogni caso «non decisivi» per Luciano Gattinoni, direttore del Dipartimento di terapia intensiva del Policlinico di Milano, che ‘leggè il quadro clinico del giornalista Un nuovo bollettino è atteso per lunedì prossimo. Ma come ‘leggerè tali segnali di recupero? «Nel trattamento del paziente – rileva Gattinoni – è stato seguito il protocollo previsto in questi casi. Bisogna ora seguire l’evoluzione delle condizioni, e fondamentali saranno i prossimi giorni». Tuttavia, precisa l’esperto, «il fatto che il paziente abbia cominciato ad aprire gli occhi non è decisivo, nè indicativo dell’entità del danno subito. E la stessa valutazione va fatta in relazione ai ‘piccoli segni indicativi di un iniziale recupero della coscienzà». Ma al di là dei «danni cerebrali rilevabili con gli esami di Tac – aggiunge Gattinoni – la vera incognita è ora la possibilità di recupero funzionale, per una prima valutazione del quale è però necessario attendere». Dunque, conclude l’esperto, «in queste condizioni risulta azzardato fare delle previsioni. Bisogna attendere e seguire l’evoluzione del paziente giorno per giorno».