Dalla Cassazione stop al “copia-incolla” nelle tesi di laurea

13/05/2011 di

Stop al “copia e incolla” nelle tesi di laurea. Lo intima la
Cassazione che, con una sentenza della Terza sezione penale, coglie l’occasione per
denunciare le conseguenze negative determinate dall’evoluzione delle tecnologie. Non
ultima, appunto, la tecnica del ‘copia e incollà «che ha subito un considerevole
incremento con la introduzione delle nuove tecnologie» che oltre a velocizzare i
sistemi di lavoro, rileva la Suprema Corte, hanno «favorito indirettamente anche il
fenomeno del plagio».

Ad indurre gli ‘ermellinì ad un richiamo, il caso di una neo dottoressa in Medicina
e Chirurgia presso l’Università di Cagliari che, nel corso dell’anno accademico
2002-2003, al fine di conseguire la laurea, aveva presentato una tesi che, seppure
con minime variazioni, riproduceva quella sostenuta da un dottore sei anni prima.
Identico il titolo della tesi, lo svolgimento, come pure l’indice e la bibliografia.
La vicenda è finita davanti al Tribunale di Cagliari che, in prima battuta nel luglio
2006, disponeva la cancellazione del diploma di laurea della neo dottoressa.

La Cassazione, pur vedendosi costretta ad annullare la decisione limitatamente alla cancellazione del diploma di
laurea per una inesattezza nella procedura dei giudici, ha censurato il comportamento
della dottoressa. E ha ricordato che «la redazione di una tesi di laurea contenente
la mera trasposizione grafica di altro elaborati di diverso autore con alcune
correzioni e l’aggiunta di minimi elementi di novità, senza alcun frutto di personale
elaborazione o, comunque, di valutazione critica della fonte utilizzata, configura il
reato punito dalla legge 475 del 1925».

Quanto alla pratica del “copia e incolla”, la Suprema Corte, censurandone l’abuso
specie in casi come quello preso in esame, insiste sul fatto che se da un lato «lo
sviluppo di Internet ha agevolato e velocizzato la ricerca di informazioni»,
dall’altro ha «favorito indirettamente anche il fenomeno del plagio, cui pure ha
fatto seguito lo sviluppo di specifici strumenti per il rilevamento di contenuti
duplicati».