Divorzio breve? Bisogna eliminare la separazione

07/05/2011 di

No agli abusi di potere da parte dei servizi sociali, sì alla responsabilità civile dei giudici e sì all’eliminazione dell’istituto della separazione legale per accelerare i tempi del divorzio. Sono alcune delle istanze che associazioni come Adiantum per la tutela dei minori, Lega italiana per il divorzio breve, Associazione nazionale familiaristi italiani e Federazione nazionale per la bigenitorialità, riunite oggi a Roma nell’ultima giornata degli Stati generali sulla Giustizia familiare, presenteranno alle istituzioni. I sodalizi a tutela di genitori e figli chiedono quindi più «garanzie» al sistema giudiziario: «I giudici che sbagliano non devono rimanere impuniti – avverte il segretario nazionale di Adiantum, Alessio Cardinale – in materia di diritto familiare, in 23 anni, cioè dall’approvazione della legge Vassalli, le parti hanno presentato circa 400 esposti contro i giudici, ma sono state emesse solo 5 condanne per colpa grave o negligenza. Non vogliamo interferire con la riforma della giustizia, ma su questo punto ci troviamo incidentalmente d’accordo e, come associazioni, dobbiamo dare dei suggerimenti». Cardinale chiede inoltre «un disinnescamento del potere dei servizi sociali» (dovrebbero venir imposte le registrazioni di verbali o le videoregistrazioni delle audizioni dei bambini in modo tale che nulla venga inventato«), mentre il segretario della Lega italiana per il divorzio breve, Diego Sabatinelli, spinge sull’eliminazione dell’istituto della separazione legale (»Le coppie che vogliono lo scioglimento del matrimonio hanno meditato a lungo prima di fare questo passo e dovrebbero potere ottenere il divorzio direttamente, senza passare per la separazione«). Al Senato, ricorda il radicale Marco Perduca »è in discussione la legge sull’affido condiviso. La relatrice Alessandra Gallone ha affermato che in tre mesi potrebbe essere approvata, ma affinché non diventi una legge manifesto è meglio prendere più tempo, audire quanti più esperti possibile, invitando le associazioni a seguire il dibattito e a bombardare di proposte e lamentele tutti i parlamentari«.