L’opposizione: “Sul nucleare nessuno stop, è un tranello”

20/04/2011 di

Una truffa colossale, una presa in giro, un tranello che ha un unico
fine: vanificare il referendum sperando in un effetto trainante che faccia fallire
anche il voto sul legittimo impedimento, unica vera preoccupazione di un Governo teso
a risolvere solo i guai giudiziari del premier.
Cambiano le formule, ma il giudizio delle opposizioni sullo stop dell’Esecutivo al
nucleare, suggellato oggi dal voto del Senato che ha bloccato la realizzazione delle
centrali, è improntato allo scetticismo.
Ma quale rinuncia al programma atomico, dicono polemici Pd, Sel e Idv. Al massimo è
una pausa di riflessione, una retromarcia apparente, un «pit stop» ironizza il
comitato per il sì al referendum, «in attesa che passi la tornata amministrativa» e
che l’impatto sull’opinione pubblica della tragedia di Fukushima si affievolisca.
«Hanno paura», rincara la dose il segretario del Pd Bersani, «scappano dalle scelte
fatte, ma bisogna tenere alta la guardia perchè ancora non si è capito che cosa
vogliono fare per affrontare la questione energetica».

Insomma, dietro la frenata del ministro Romani ci sarebbe solo il tentativo di far
saltare la consultazione del 12 e 13 giugno, evitando così il responso delle urne sul
legittimo impedimento, la norma che interessa al premier. Per questo Pd e Idv hanno
votato al Senato contro l’emendamento al decreto omnibus.

«Confermo che la norma abroga tutte quelle del quesito referendario», annuncia
Romani. Una dichiarazione che, secondo le opposizioni, non sarebbe che l’ulteriore
dimostrazione dell’ intenzione di Palazzo Chigi di far fallire il referendum. Le
parole del ministro, però, non convincono affatto chi il referendum l’ha voluto. «La
campagna va avanti lo stesso», annunciano Italia dei Valori e i Verdi. Perchè «quella
del Governo è una mossa momentanea, un trucco che si configura come un vero e proprio
furto di democrazia ai danni dei cittadini, visto che l’abrogazione della norma è
solo una sospensione di 12 mesi, terminati i quali si potrebbe benissimo tornare
sulla sua decisione».

Decisi ad andare fino in fondo, dunque, anche «sfidando» un eventuale pronunciamento
contrario della Cassazione, che però, prima di decidere deve aspettare che il decreto
approvato dal Senato passi anche alla camera e venga poi pubblicato in Gazzetta
Ufficiale. Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, nel corso di una manifestazione
sulle energie rinnovabili, lancia ai leader di Idv e Pd, Di Pietro e Bersani, la
proposta di un referendum parallelo : «Allestiamo 58mila seggi in cui i cittadini
possano comunque andare a votare, qualora la Suprema Corte dovesse decidere che il
quesito referendario è venuto meno. Solo così potremmo rispondete al furto di
democrazia perpetrato dal Governo».

Alle critiche delle opposizioni replica con una battuta il ministro leghista Roberto
Calederoli che difende la decisione dell’Esecutivo: «Avere interrotto il programma –
dice – è stata una scelta opportuna: è interesse di tutti garantire la sicurezza dei
cittadini. E, comunque,- commenta – di un’opposizione del genere non sai cosa
fartene. Se dici rosso vogliono nero, se dici nero vogliono giallo. Sono privi di
proposte e vivono di rimesse rispetto a quello che facciamo noi».