Dossier Boccassini, perquisizione al Giornale. Indagato consigliere del Csm

01/02/2011 di

In tanti, soprattutto delle correnti di sinistra, avevano sollecitato il Comitato di presidenza a intervenire dopo che il Giornale aveva pubblicato gli atti del procedimento disciplinare sul Ilda Boccassini. Ma i sigilli apposti dai carabinieri all’ufficio di Matteo Brigandì al Csm sono stati uno choc per tutti a Palazzo dei marescialli. Anche perché non si era mai verificata una cosa del genere nell’austero palazzo che domina piazza Indipendenza.

La perquisizione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, quasi in serata, in un Csm semi deserto, visto che questa è la settimana bianca, quella in cui l’organo di autogoverno della magistratura sospende la sua attività, con quasi tutti i
consiglieri lontani chilometri da Roma. Ma ha avuto comunque l’effetto di una bomba, nonostante sia stata proprio una denuncia della segreteria generale del Csm, oggi ratificata dal Comitato di presidenza, a far partire l’inchiesta della procura di Roma. Una decisione, quella della segreteria, che sarebbe stata presa dopo un’indagine interna su chi ha avuto accesso agli atti finiti sul Giornale. In pochi oggi tra i consiglieri hanno voglia di parlare. Tra loro Nicolò Zanon,
laico del Pdl il cui ufficio al Csm è a due stanze di distanza da quello di Brigandì.«Mi sento scosso-. dice- e anche i colleghi con i quali ho parlato a telefono, compreso qualche togato, mi hanno espresso sorpresa e costernazione perché i sigilli all’ufficio di un membro laico del Csm sono una cosa che ha il suo peso, visto che il Consiglio è un organo di rilievo costituzionale. Non si può non notare che si tratta di un intervento durissimo per una fuga di notizie; certo anche la divulgazione di quelle carte, la cui responsabilità va ancora accertata, è stata qualcosa di brutto; tutti i dossieraggi sono una cosa pessima, ma la reazione presenta qualche margine di dubbio». Anche per questo Zanon pensa sia necessaria «una riunione straordinaria del plenum del Csm:la prossima seduta è solo tra otto giorni ed è necessario che tutti abbiamo conoscenza di quanto sta accadendo». Una decisione che potrà essere presa solo dal vice presidente del Csm, rientrato oggi in tutta fretta da Torino, proprio per presiedere il Comitato di presidenza, che
oggi non solo ha ratificato la denuncia presentata dalla segreteria generale, ma si è anche riservato «eventuali e ulteriori provvedimenti di sua competenza». Parole che potrebbero alludere a un’eventuale sospensione di Brigandì, un provvedimento facoltativo, quando un consigliere è sottoposto a un procedimento penale.

  1. Ringrazio la redazione di aver risposto alla mia mail. Ma l’argomento non era la tutela di un magistrato reso all’impotenza “dall’inquisitore Bocassini” ma il mio riferimento era in particolare alla giornalista del <>, intimorita,umiliata e frustrata dai magistrati e dai Carabinieri, solo perché ha fatto il suo lavoro? Dove sta la liberta di stampa, tanto reclamata dalla sinistra che si definisce libera e liberale? O è soltanto un diritto di chi è iscritto e tesserato con i partiti anti Berlusconi. Ma soprattutto dove sta il collegio dei giornalisti? Quando il Corriere della Sera pubblicò l’iscrizione del nostro Presidente del Consiglio nel registro degli Indagati, prima ancora che la comunicazione fosse stata letta dallo stesso presidente, quale giornalista fu fatto denudare? quale magistrato ebbe l’ufficio con i sigilli? Basta eliminare politicamente Berlusconi e tutto è possibile, vero?

  2. ma se è un fatto accaduto 29 anni fa! Ma chissenefrega di un bacio dato sulle scale di un tribunale, nemmeno un assassino sconta 29 anni di galera, e qualcuno nel nome della libertà di stampa va a tirar fuori da faldoni impolverati fatti insignificanti per la vita di noi tutti?
    Cesare Pavese poeta e scrittore diceva:
    “Fra gli errori ci sono quelli che puzzano di fogna, e quelli che odorano di bucato”
    Ecco la Boccassini ha commesso un errore che odora di bucato, il tuo amato premier da 17 anni e forse più commette errori che puzzano di fogna.

    Invece occupati del personale interessamento del ministro degli esteri sul caso montecarlo e santalucia abusando del suo potere pur di gettare discredito sugli antagonisti politici.
    Preoccupati del tuo premier che da segni di delirio d’onnipotenza, purtroppo non è il mio presidente