Zingaretti annuncia: Nel 2018 mi ricandido in Regione

12/04/2017 di

A un anno dalle elezioni Regionali del 2018 il Lazio ha già un candidato presidente: Nicola Zingaretti, governatore Pd in carica, ci sarà: «Farò la mia parte – ha annunciato oggi ad Amatrice, un luogo simbolo del territorio – con la coscienza di avere fatto tutto il possibile per cambiare la nostra regione». E riproporrà lo schema con cui governa da quattro anni: il campo largo del centrosinistra, di cui ha oggi convocato per l’autunno gli Stati Generali, perché «è tempo – ha detto – di prepararci politicamente».

Non è la prima volta che Zingaretti – che alcuni boatos vedevano invece pronto a un’esperienza parlamentare – esprime pubblicamente la sua volontà di ricandidarsi. Ora però sembra molto più definita la cornice politica in cui si inserisce la sua scelta, con l’esplicita volontà di guardare a sinistra del Pd, di certo a quell’Mdp con cui governa il Lazio da 4 anni, ma anche a Giuliano Pisapia. Che infatti risponde entusiasta: «Esprimo – ha detto – il mio apprezzamento». Anello di congiunzione con l’ex sindaco di Milano è il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio, già dirigente di Sel, che infatti ha subito confermato che sarà della partita. Sul nome diZingaretti sembra esserci pieno accordo anche in seno al Pd. Per il governatore, che al Congresso sostiene Andrea Orlando, spiccano tra i tanti l’ok di Roberto Morassut, coordinatore del comitato Renzi del Lazio, e quello di un player pesantissimo come Dario Franceschini: «Aver governato bene e aver saputo tenere unita una coalizione larga – ha commentato il ministro – sono le premesse migliori per una competizione vincente». Zingaretti però ha specificato oggi di non guardare solo alle «forze politiche», ma anche a «quella miriade di associazioni, gruppi, società civile e ai sindaci che in questi anni sono stati eletti con le liste civiche e che sono un immenso patrimonio che quattro anni fa rese vincente la nostra coalizione».

Dal punto di vista amministrativo, si punta alla continuità: «Siamo certi – affermano il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori e Mario Ciarla (Pd) – che il programma realizzato sarà un valore aggiunto per la squadra che saprà affiancare Zingaretti in questa nuova avventura». E sono del resto mesi che il governatore ‘battè il territorio su temi squisitamente amministrativi: bus e treni nuovi per i pendolari, materiali per le scuole. Oltre, ovviamente alla ‘bestia nerà di qualunque governatore cioè la sanità, con il risanamento finanziario e l’uscita dal commissariamento che sembra alle porte e – proprio ieri – il Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa. L’opposizione, intanto, sta in finestra e lancia strali: «Una vana minaccia nei confronti dei cittadini» per il capogruppo FI Antonello Aurigemma, mentre Giuseppe Cangemi di Cuoritaliani è convinto che «con il centrodestra unito smantelleremo il suo poltronificio».

FORTE. «La sfida era restituire onore al Lazio: non è un caso che proprio ad Amatrice, il Presidente Zingaretti abbia espresso la sua volontà di ricandidarsi alla guida della Regione per un secondo mandato». Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio Enrico Forte (Pd). «In quattro anni di governo, tra mille difficoltà, abbiamo lavorato per una profonda trasformazione della Regione in ogni aspetto della vita quotidiana dei cittadini – aggiunge – Ci siamo riusciti costruendo una larga coalizione di centro sinistra, molto lontana dalle ipotesi maggioritarie che qualcuno ritiene indispensabili e grazie al lavoro di tutti, ma soprattutto alla passione e al coraggio di Nicola Zingaretti. La sua decisione di ricandidarsi è una bella notizia per il Lazio». «Per non disperdere il lavoro avviato e cogliere i frutti di quello che abbiamo seminato in questi anni è indispensabile affidare nuovamente la Regione alla guida sicura di un grande amministratore come Zingaretti ha dimostrato di essere – conclude Forte – Da settembre daremo il via agli stati generali del centro sinistra laziale chiamando a raccolta tutte le forze sociali ed associative per tornare a vincere».