Hacker, perquisizioni e arresti nell’operazione Unmask

20/05/2015 di
polizia-postale-latina-8736de5

hacker-generica-478968222Blitz a Torino, Sondrio, Livorno e Pisa con perquisizioni e arresti nei confronti di una sofisticata organizzazione di hacker di livello internazionale, responsabile di numerosi attacchi in danno di sistemi informatici di importanti infrastrutture critiche nazionali e siti istituzionali. L’ultimo bersaglio della «crew» i sistemi informatici di EXPO 2015. All’opera i poliziotti della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) nell’ambito dell’Operazione denominata «UNMASK», coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma.

La Polizia di Stato ha portato a termine un’articolata operazione, frutto di lunghe e laboriose indagini che hanno permesso di individuare una cellula criminale al vertice dell’attuale panorama hacktivista italiano, responsabile nel tempo di numerosi attacchi ai danni dei sistemi informatici di importanti infrastrutture critiche, siti istituzionali e di rilevanti realtà economiche del paese, da ultimo anche i sistemi informatici di Expo 2015 e del Ministero della Difesa nell’ambito della campagna Antimilitarist, con pubblicazione di un corposo leak di materiale proprio nella giornata di ieri.

Due le persone ristrette ai domiciliari dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, un’altra denunciata per associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento di sistemi informatici, all’interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, all’accesso abusivo a sistemi informatici, nonché alla detenzione e diffusione di codici di accesso a sistemi informatici. Denunciate inoltre due persone per favoreggiamento personale. Nel corso delle perquisizioni che hanno interessato diverse città del centro nord sono stati sequestrati numerosi personal computer e altri dispositivi utilizzati per commettere gli attacchi.

Le attività investigative sono state condotte con il fondamentale apporto dei Compartimenti regionali della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Lombardia, della Toscana e del Piemonte, nonché con il supporto operativo della personale della Questura di Livorno e del Servizio Polizia Scientifica. Determinante, in tale contesto, è stato il ruolo del personale del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni titolare delle indagini, impegnato per mesi in complesse attività tecniche sotto copertura finalizzate all’identificazione dei soggetti nascosti dietro fantasiosi nickname che agivano con la sicurezza garantita dai vari servizi di anonimizzazione.