A Roma 42 cinema abbandonati, rischio speculazione

04/03/2015 di

È battaglia sui cinema abbandonati della Capitale. E in difesa delle ex sale, e contro progetti che prevedono un cambio di destinazione e possibili speculazioni, scendono in campo anche registi, attori e premi Oscar. Da Bertolucci a Scola, da Sorrentino e Verdone fino a Toni Servillo e Gabriele Salvatores, tutti insieme per dire: «i cinema restino cinema». Un altolà dunque anche all’operazione recupero messa in campo dal Campidoglio che vuole salvare i grandi schermi chiusi affiancandoli ad altri spazi culturali. Si pensa a ludoteche, librerie ma anche all’enogastronomia, al co-working e all’artigianato. E non solo: pure ad appartamenti da vendere, uffici da affittare e case studenti. Questa mattina in commissione Cultura sono state illustrate le linee guida su cui il Campidoglio sta lavorando per il ‘recuperò di 42 cinema tramite avviso pubblico. Obiettivo è evitare un uso ‘impropriò dei locali come avviene in alcuni casi: all’ex cinema Argo c’è un negozio di casalinghi o la sala Rouge et Noir che ospita slot machines e un Bingo.

«Abbiamo individuato 42 sale abbandonate e dismesse – spiega l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo – Alcune sono attualmente dei parcheggi e molte invece sono ubicate nella città storica. L’obiettivo è riaprire queste ex sale cercando di far mantenere la loro funzione di cinema. Non ci interessa massimizzare il ritorno economico pubblico ma la loro funzione culturale e sociale. Riaprire i locali può diventare una rigenerazione urbana diffusa». Entro marzo il Campidoglio vorrebbe lanciare l’avviso pubblico in modo da far partire i progetti di rigenerazione il prossimo dicembre. Ma attori e registi, insieme ai ragazzi del Piccolo Cinema America presentano il loro progetto di recupero, più stringente. Chiedono una «drastica inversione di paradigma» e di prendere ad esempio i «modelli virtuosi della Francia».

Tra le proposte quella di tassare le sale abbandonate e riduzione delle imposte comunali (in particolare dimezzare la tassa dei rifiuti per 5 anni) per chi vuole riaprire cinema. A chiedere un’inversione di rotta sono anche i movimenti, come quello del Festival del Cinema Occupato che oggi ha fatto un blitz all’assessorato per la Cultura chiedendo il ritiro del bando proposto dal Campidoglio. Poco più tardi, gli attivisti hanno occupato il cinema Pasquino, nel cuore di Trastevere, rione storico della Capitale dove sorge anche il cinema America, sgomberato appena qualche mese fa. «Questo bando è una farsa – affermano i manifestanti – È scandaloso, una vergogna. Marino vuole regalare 25 mila metri quadri agli speculatori, fermiamolo».